il Miracolo |
Parrocchia S.Maria Assunta Giubileo Laurenziano Amaseno 28 Giiugno 2014 - 8 Settembre 2015 |
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Il Miracolo
Osservando il prodigio della liquefazione del sangue di san
Lorenzo conservato nella chiesa di santa Maria ad Amaseno sono
immediate alcune considerazioni.
Anzitutto parlare di
prodigio significa entrare nell’ambito di un fatto straordinario
che avviene al di fuori delle normali leggi della natura, un fatto
sensibile operato da Dio. Possiamo affermare questo riguardo al
sangue di San Lorenzo custodito ad Amaseno? Non possiamo dare
risposta. Che sia un fenomeno che non rientra nell’ordine naturale
delle cose, un prodigio, questo possiamo affermarlo. Il sangue per
sua natura, una volta coagulato non torna più allo stato liquido,
perché questo processo in natura è irreversibile. Cosa accade
dunque a questo sangue, contenuto in una semplice ampollina di
vetro che da più di 400 anni non fa altro che coagularsi e tornare
di nuovo liquido ogni 10 agosto di ogni anno, per poi tornare di
nuovo a coagularsi? Scientificamente questo evento è improbabile
oltreché impossibile, per cui ciò che accade al contenuto
dell’ampolla conservata ad Amaseno rientra solo nell’ambito del
prodigioso. Infatti, ogni anno, senza che nessuno la tocchi, o le
si avvicini, il suo stato inizia lentamente a mutare sotto gli
occhi di tutti, e sempre lo stesso giorno dell’anno, da più di 400
anni.
Secondo. E’ noto per esperienza che qualsiasi sostanza organica
lasciata all’aria in pochi giorni marcisce o in poche decine di
anni torna polvere. A stravolgere questa legge della natura sta il
fatto che il materiale conservato nell’ampolla di Amaseno non è
contenuto in una provetta asettica e isolata dall’aria, ma
piuttosto essa interagisce con l’ambiente circostante a motivo del
fatto che la sommità del piccolo contenitore vitreo risulta
mancante di una grossa scheggia di vetro; inoltre la chiusura è
fatta da un semplice tappo di sughero avvolto in un pezzo di
stoffa.
Andiamo con ordine. L’atto di consacrazione della Collegiata di
Santa Maria Assunta in Amaseno, datato 08 settembre 1177, contiene
un elenco di tutte le reliquie della chiesa, e tra queste è
menzionata questa preziosa reliquia, che viene chiamata “de
pinguedine sancti Laurentii martiris”. Essa non occupa una
particolare importanza tra le altre, per cui si può dedurre che a
quel tempo le liquefazioni ancora non avvenissero.
Le prime notizie di questo particolare fenomeno si hanno
all’inizio del 1600. Durante il pontificato di Papa Paolo V
(1605-1621), le cronache affermano che “persone eminenti” -forse
il Vescovo di Ferentino, nella cui giurisdizione ricadeva il
Castrum sancti Laurentii,
e il principe Colonna, feudatario di quelle terre- notificarono al
Pontefice questo fatto. Lo stesso Papa, forse stupito da questo
prodigio, volle per se alcune gocce di questo sangue che mandò a
prelevare da persone di sua fiducia. |
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